Chi sono

Iniziavo a fare i primi passi e già correvo a giocare nei prati intorno a casa mia in campagna con fiori e piante. A cinque anni avevo preso in consegna da mia nonna un piccolissimo "fazzoletto di terra" per farci l'orto sfidandola nell'arte agricola.

Crescendo l'amore per le piante mi ha sempre più coinvolto: nelle mie piccole tasche dei pantaloni i semi non mancavano mai: li raccogglievo nella campagna e li facevo germogliare con grande passione.

Negli anni '90 mi sono occupato di ripristini ambientali in un'oasi del WWF coltivando piante indigene e ricostruendo siepi, sentieri e boschetti. Anche il mio giardino, nonostante le dimensioni abbondanti, si stava riempiendo sempre più di piante fino a diventare un bosco.

Oltre alle piante autoctone mi sono dilettato, per un periodo della mia vita, anche in bonsai, adesso ne ho cinque di olivo in coltivazione personale.

Una delle mie soddisfazioni attuali è il fatto di abbracciare questi alberi (foto) ormai cresciuti di circa venti anni dalle prime piantagioni, e di godere della loro ombra al canto degli uccelli. Non solo ho dato loro la vita ma ho favorito molti animali che frequentano questo boschetto da me creato.

Questo è il mio concetto di giardino: non all'inglese, non il giardino fiorito ma un bosco vivente. Col passare del tempo ha preso vigore in me l'idea di creare un vero e proprio vivaio di piante indigene toscane.